venerdì 31 ottobre 2014
martedì 28 ottobre 2014
12. Esperienze estetiche con le cose
ricettario di bellezza_
Il cavolo ha delle proprietà benefiche non solo sottoforma di succo per la pelle. Mangiato con frequenza ha effetti benefici su tutto l’organismo. È ricco di vitamine, in particolar modo la vitamina C, le vitamine B1, B2 e B9 (l’acido folico utile per la salute del bambino in gravidanza), le vitamine PP, K e U. È inoltre molto ricco di sali minerali e di clorofilla utile nella produzione di emoglobina.
2 cucchiai di argilla ventilata
1 cucchiaio di centrifugato fresco di cavolo, oppure del liquido dei crauti
½ cucchiaino d’olio
1 mazzetto di ravanelli
Acqua quanto basta
2 cucchiai di farina di mais
1-2 cucchiai di succo di crauti (il liquido di governo oppure crauti centrifugati)
Mescolate e applicate con le mani o con una spugnetta sul viso e sulle parti del corpo dove la pelle tende ad essere più spessa e ruvida: gomiti, ginocchia, talloni. Massaggiate: con delicatezza il viso, più energicamente le altre parti. Sciacquate e, occorrendo, ripetete.
Usate il succo di crauti regolarmente, al posto del tonico, cioè dopo aver deterso il viso e prima di applicare una crema.
per cuoio capelluto_
Per riequilibrare il cuoio capelluto, sia grasso che con forfora o pruriginoso, il succo di crauti fa ottimi servizi. Usate il liquido oppure preparate un centrifugato di crauti. Frizionate accuratamente tutto il cuoio capelluto con il liquido, prima di procedere allo shampoo.
Il cavolo ha delle proprietà benefiche non solo sottoforma di succo per la pelle. Mangiato con frequenza ha effetti benefici su tutto l’organismo. È ricco di vitamine, in particolar modo la vitamina C, le vitamine B1, B2 e B9 (l’acido folico utile per la salute del bambino in gravidanza), le vitamine PP, K e U. È inoltre molto ricco di sali minerali e di clorofilla utile nella produzione di emoglobina.
maschera purificante (utile per
pelli grassi e acneiche)_
2 cucchiai di argilla ventilata
1 cucchiaio di centrifugato fresco di cavolo, oppure del liquido dei crauti
½ cucchiaino d’olio
Mescolare accuratamente gli ingredienti, applicare sul viso lasciando
libera la zona intorno agli occhi. Rimanere in posizione rilassata per almeno
venti minuti, sciacquare con abbondante acqua tiepida e applicare una crema
idratante.
lozione rinfrescante per pelle grassa o
atonica_
1 mazzetto di ravanelli
Acqua quanto basta
Lavate e
mondate i ravanelli e le foglie sane. Frullate con poca acqua: quanto basta per
ottenere un liquido leggermente denso. Stendete con le mani sulla pelle del
viso, lasciate agire per pochi minuti, sciacquate con acqua fresca ed applicate
una crema idratante.
peeling con mais e cavolo_
2 cucchiai di farina di mais
1-2 cucchiai di succo di crauti (il liquido di governo oppure crauti centrifugati)
Mescolate e applicate con le mani o con una spugnetta sul viso e sulle parti del corpo dove la pelle tende ad essere più spessa e ruvida: gomiti, ginocchia, talloni. Massaggiate: con delicatezza il viso, più energicamente le altre parti. Sciacquate e, occorrendo, ripetete.
lentiggini_
Usate il succo di crauti regolarmente, al posto del tonico, cioè dopo aver deterso il viso e prima di applicare una crema.
per cuoio capelluto_
Per riequilibrare il cuoio capelluto, sia grasso che con forfora o pruriginoso, il succo di crauti fa ottimi servizi. Usate il liquido oppure preparate un centrifugato di crauti. Frizionate accuratamente tutto il cuoio capelluto con il liquido, prima di procedere allo shampoo.
domenica 26 ottobre 2014
11. Toccare le cose, odorare le cose, mangiare le cose
Cavolo
Il cavolo è solitamente di colore verde, che varia per gradazione a seconda degli elementi appartenenti a questa famiglia; fa eccezione quello rosso, che porta questa colorazione.
Al tatto si presenta ruvido con delle zone più lisce.
Il suo sapore varia in seguito alla cottura. Il cavolo crudo è più croccante mentre, dopo la cottura, perde la sua croccantezza, assumendo un gusto molto più incisivo.
Anche il suo odore subisce dei cambiamenti dopo la cottura in quanto quello crudo non ha un odore particolarmente forte e quello cotto ha un odore che a volte può risultare sgradevole.
Matterello
L'immaginario comune del matterello lo ricollega ad un utensile di legno, solitamente legno chiaro, di forma cilindrica, rastremato ai lati per una buona presa.
Al tatto si presenta liscio poichè questa sua caratteristica gli permette di scivolare facilmente per la lavorazione della pasta.
Si presenta inodore.
Il cavolo è solitamente di colore verde, che varia per gradazione a seconda degli elementi appartenenti a questa famiglia; fa eccezione quello rosso, che porta questa colorazione.
Al tatto si presenta ruvido con delle zone più lisce.
Il suo sapore varia in seguito alla cottura. Il cavolo crudo è più croccante mentre, dopo la cottura, perde la sua croccantezza, assumendo un gusto molto più incisivo.
Anche il suo odore subisce dei cambiamenti dopo la cottura in quanto quello crudo non ha un odore particolarmente forte e quello cotto ha un odore che a volte può risultare sgradevole.
Matterello
L'immaginario comune del matterello lo ricollega ad un utensile di legno, solitamente legno chiaro, di forma cilindrica, rastremato ai lati per una buona presa.
Al tatto si presenta liscio poichè questa sua caratteristica gli permette di scivolare facilmente per la lavorazione della pasta.
Si presenta inodore.
giovedì 23 ottobre 2014
8-9-10. Illustrare la presenza della "cosa da mangiare" sulle immagini di copertina
Arte
Oil on canvas. San Diego Museum of Art
Cabbage, Potatoes, Carrot, Shallot, Parsley- Jonathan Koch - 2011
Oil on Panel. Private Collection
Oil on Panel. Private Collection
Fotografia
Still Life with Broccoli, Cabbage, and Cauliflower - Clay Perry
Cabbage Still Life - Rachel Slepekis
domenica 19 ottobre 2014
7: Le cose e la geografia: ricette popolari
Questa focaccia sfiziosa è fatta con un impasto di farina e acqua, arricchito con burro e olio, ingredienti che lo rendono particolarmente morbido, che ben si adatta per essere usato come base per focacce farcite.
Una pietanza rustica e ricca di sapore a cui non riuscirete a resistere!
Gli involtini di cavolo alla zucca sono un contorno di verdure formato da un morbido involucro di foglie di cavolo verza che racchiudono un goloso ripieno di polpa di zucca e dadini di speck.
Gli involtini di cavolo alla zucca sono una pietanza di stagione nutriente e molto invitante da realizzare in poco tempo per accompagnare i vostri secondi o come antipasto sfizioso!
L'insalata di cavolo e carote (coleslaw) è un contorno di origine irlandese, molto diffuso in tutti i paesi anglosassoni.
Il coleslaw viene solitamente preparato con cavolo cappuccio (a volte anche con cavolo rosso), carote e cipollotto (o scalogno) e poi condito con una gustosa salsina di yogurt magro, senape, maionese ed erba cipollina.
L'insalata di cavolo e carote è un contorno vegetariano saporito e facile da preparare, ideale per accompagnare i vostri secondi piatti di carne o di pesce.
Il cavolo ripieno è un secondo piatto particolarmente sostanzioso e molto saporito. La separazione delle foglie del cavolo rende la sua preparazione un pò complicata.
Il cavolo ripieno è un piatto dal sapore molto spiccato, per cui più adatto agli adulti che ai bambini.
Offrite le sfoglie con cavolo nero e speck come finger food accompagnate da un buon vino rosso corposo!
venerdì 17 ottobre 2014
6: Le cose e la geografia: le cose da mangiare e i loro luoghi di origine e di coltivazione
Provenienza
Anche se cavolo ha una lunga storia, è difficile rintracciare le sue origini precise a causa delle molte varietà di verdure a foglia verde classificate come "brassiche".
L'antenato selvatico del cavolo, la Brassica oleracea, fu originariamente trovato in Gran Bretagna e in Europa continentale.
Brassiche non ben identificate sono state ritrovate in documenti provenienti dalla Mesopotamia.
Si ritiene che gli antichi egizi non coltivavano cavoli, poiché esso non era nativo della valle del Nilo, anche se la parola "shaw't" ritrovata nel Papiro Harris del tempo di Ramesse III, è stata interpretata come "cavolo". Gli egizi, sotto il regno di Tolomeo, conobbero la coltivazione del cavolo che era familiare agli antecedenti macedoni di Tolomeo.
I romani mangiavano cavoli e rape tra una vasta varietà di altri legumi e verdure.
Produzione del cavolo
Dati forniti da DeAgostini
http://www.deagostinigeografia.it/wing/confmondo/confronti.jsp?t=confmondo&goal=100251&title=Cavoli-produzione§ion=3&year=2013&iso=ALB&lang=it
Curiosità
L'isola dei Cavoli
L'isola dei Cavoli è una piccola isola che si trova nel mar Tirreno a meno di un chilometro a sud-est di capo Carbonara nella Sardegna meridionale. Dipende amministrativamente dal Comune di Villasimius (CA).
L'origine del nome ha due versioni correnti: secondo la più antica il suo nome, che in sardo è isula de is càvurus che significa "isola dei granchi", è semplicemente un grossolano travisamento, un errore di traduzione da parte dei cartografi italiani. La versione più moderna è che il nome derivi dall'abbondante presenza sull'isola di numerose piante di cavolo selvatico o cavolo di Sardegna (Brassica insularis).
Anche se cavolo ha una lunga storia, è difficile rintracciare le sue origini precise a causa delle molte varietà di verdure a foglia verde classificate come "brassiche".
L'antenato selvatico del cavolo, la Brassica oleracea, fu originariamente trovato in Gran Bretagna e in Europa continentale.
Brassiche non ben identificate sono state ritrovate in documenti provenienti dalla Mesopotamia.
Si ritiene che gli antichi egizi non coltivavano cavoli, poiché esso non era nativo della valle del Nilo, anche se la parola "shaw't" ritrovata nel Papiro Harris del tempo di Ramesse III, è stata interpretata come "cavolo". Gli egizi, sotto il regno di Tolomeo, conobbero la coltivazione del cavolo che era familiare agli antecedenti macedoni di Tolomeo.
I romani mangiavano cavoli e rape tra una vasta varietà di altri legumi e verdure.
Produzione del cavolo
Dati forniti da DeAgostini
http://www.deagostinigeografia.it/wing/confmondo/confronti.jsp?t=confmondo&goal=100251&title=Cavoli-produzione§ion=3&year=2013&iso=ALB&lang=it
Curiosità
L'isola dei Cavoli
L'isola dei Cavoli è una piccola isola che si trova nel mar Tirreno a meno di un chilometro a sud-est di capo Carbonara nella Sardegna meridionale. Dipende amministrativamente dal Comune di Villasimius (CA).
L'origine del nome ha due versioni correnti: secondo la più antica il suo nome, che in sardo è isula de is càvurus che significa "isola dei granchi", è semplicemente un grossolano travisamento, un errore di traduzione da parte dei cartografi italiani. La versione più moderna è che il nome derivi dall'abbondante presenza sull'isola di numerose piante di cavolo selvatico o cavolo di Sardegna (Brassica insularis).
5: Le cose e la musica: dal classico al rap
[...]
Go Jack-rabbit get the cabbage patch
Farmer left the back porch door on the latch
Heard you coming and he got his gun
You better go Jack-rabbit better start to run
[...]
http://www.metrolyrics.com/jack-rabbit-lyrics-elton-john.html
- Thish Hinojosa_Barnyard Dance
There were peas and greens
cabbage and beans
it was the biggest sight you ever did see
When old man cucumber
struck up that number
[...]
http://testicanzoni.mtv.it/testi-Tish-Hinojosa_18497/testo-Barnyard-Dance-Baile-Vegetal-1882394
[...]
C-c-cucumber
C-c-cabbage C-c-cauliflower
Men on Mars
April showers
C-c-cabbage C-c-cauliflower
Men on Mars
April showers
Oh oh, oh oh
[...]http://www.metrolyrics.com/thorn-of-crowns-lyrics-echo-the-bunnymen.html
Canzoni che contengono la parola rolling pin (matterello)
Well, rolling pin a-rolling
Rolling, rolling, rolling
Although it makes me holler, you know
I'm gonna run back home to my baby
Home to my baby
[...]
http://www.metrolyrics.com/rolling-pin-lyrics-big-sugar.html
[...]
I took the tube back out of town
Back to the Rollin' Pin
I felt a little like a dying clown
With a streak of Rin Tin Tin
- Tori Amos - Giant's Rolling Pin
[... ]
I'm off to find the giant's rolling pin
Legend says it does exist
If you don't stop looking for it
I'm off to find the giant's rolling pin
Legend says it will bake for the world
(Oh it will yes it really will)
Legend says it does exist
If you don't stop looking for it
I'm off to find the giant's rolling pin
Legend says it will bake for the world
(Oh it will yes it really will)
[...]
[...]
Then she thrashed him black, she thrashed him blue
With a frying pan and a colander, too
With a rolling pin just a stroke or two
A battered and bleeding husband
[...]
With a frying pan and a colander, too
With a rolling pin just a stroke or two
A battered and bleeding husband
[...]
[...]
What if I fall further than you?
What if you dream of somebody new?
What if I never let you win
And chase you with a rolling pin?
Well, what if I do?
[...]
http://www.metrolyrics.com/giving-up-lyrics-ingrid-michaelson.html
mercoledì 8 ottobre 2014
Il matterello nella storia
Elogio del matterello
Già noto agli Etruschi, come testimoniano gli affreschi della tomba “Dei rilievi” di Cerveteri, presso i Latini divenne celebre con il termine di fistula. Nella Roma imperiale veniva abilmente maneggiato per stendere la sfoglia o per creare la pasta con la quale avvolgere le carni e le farce da infornare.
La parola matterello sembra si affermò nel XIII sec. come derivazione di “mattero”, cioè randello, a chiaro riferimento della sua forma.
Se in epoca medievale era utilizzato dai cuochi dei monasteri e delle case nobili, nel Rinascimento fece il suo ingresso nelle cucine popolari. Nei secoli il mattarello è stato il protagonista di immagini voluttuose, caste, marziali od oniriche.
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/gastrosofia/Elogio-del-mattarello-.html
‘A CUCINA. Viaggio dentro il dialetto napoletano.
Il termine greco làganon e il termine latino laganum si usavano per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. Si narra infatti che già Cicerone, l'antico filosofo romano, andasse in giro parlando di làgana, termine latino dal quale deriverebbe l'attuale nostrana lasagna.
I napoletani indicavano il tagliere con il termine di laganaturo.
Con il termine laganaturo si indicò un tempo alternativamente sia il tagliere, che il bastone cilindrico con cui si spianava la pasta per cavarne le lagane; tale bastone è quello che dovrebbe correttamente dirsi matterello (diminutivo di màttero che è da congiungersi al latino matéola= mazza, bastone), ma che qualcuno si ostina a dir, impropriamente, mattarello. Il loro nome coincise per un periodo poiché sia il tagliere che il matterello erano due strumenti utili alla produzione delle lagane.
http://www.dialettando.com/articoli/detail_new.lasso?id=9305
Già noto agli Etruschi, come testimoniano gli affreschi della tomba “Dei rilievi” di Cerveteri, presso i Latini divenne celebre con il termine di fistula. Nella Roma imperiale veniva abilmente maneggiato per stendere la sfoglia o per creare la pasta con la quale avvolgere le carni e le farce da infornare.
La parola matterello sembra si affermò nel XIII sec. come derivazione di “mattero”, cioè randello, a chiaro riferimento della sua forma.
Se in epoca medievale era utilizzato dai cuochi dei monasteri e delle case nobili, nel Rinascimento fece il suo ingresso nelle cucine popolari. Nei secoli il mattarello è stato il protagonista di immagini voluttuose, caste, marziali od oniriche.
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/gastrosofia/Elogio-del-mattarello-.html
‘A CUCINA. Viaggio dentro il dialetto napoletano.
Il termine greco làganon e il termine latino laganum si usavano per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. Si narra infatti che già Cicerone, l'antico filosofo romano, andasse in giro parlando di làgana, termine latino dal quale deriverebbe l'attuale nostrana lasagna.
I napoletani indicavano il tagliere con il termine di laganaturo.
Con il termine laganaturo si indicò un tempo alternativamente sia il tagliere, che il bastone cilindrico con cui si spianava la pasta per cavarne le lagane; tale bastone è quello che dovrebbe correttamente dirsi matterello (diminutivo di màttero che è da congiungersi al latino matéola= mazza, bastone), ma che qualcuno si ostina a dir, impropriamente, mattarello. Il loro nome coincise per un periodo poiché sia il tagliere che il matterello erano due strumenti utili alla produzione delle lagane.
http://www.dialettando.com/articoli/detail_new.lasso?id=9305
4. I miti delle cose
- Il cavolo nella storia
Greci ed Egizi lo usavano come rimedio efficacissimo contro le ubriacature, credendo che dopo aver mangiato del cavolo crudo fosse possibile bere vino a volontà senza conseguenze. Tale credenza fu mantenuta nei secoli, tant’è vero che i Romani invece utilizzavano questo tipo di verdura fresca per curare le più svariate malattie, mangiandolo crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool; infatti, nelle illustrazioni coniate durante l’Impero Romano l’immagine del cavolo era accompagnata dalla scritta “ne gravet ebrietas”, “affinché non sia troppo fastidiosa l’ebbrezza”.
Plinio era giunto a definirlo pianta miracolosa, perché mangiandone i Romani amanti del vino, evitavano di ricorrere ai medici.
Con la scoperta dell'America iniziò l'epoca dei viaggi navali su lunghe distanze.
Navigando per lunghi periodi senza toccare terra, non avendo a disposizione cibi freschi, si mostrarono subito utili, per contrastare le carenze di vitamina C, gli agrumi e soprattutto i cavoli, reperibili con facilità anche nei paesi nordici. La grossa scorta a bordo di cavoli freschi permetteva così di poter fare viaggi di molte settimane senza toccare terra.
Nel 1500 la pianta di cavolo veniva utilizzato come lassativo, mentre durante il 1600 il brodo di cavolo era raccomandato in tutte le affezioni polmonari.
http://www.zipmec.com/cavoli-storia-produzione-commercio-guide-verdura.html#cavolo
- Il cavolo e l'uomo
http://www.archeofood.com/il_cavolo_e_la_cicogna.htm
- Il bambini nascono dai cavoli?
![]() |
http://12alle12.it/perche-si-dice-che-bambini-nascono-sotto-cavoli-23114 |
Simbolo di vita e di fecondità, il cavolo veniva seminato in marzo e raccolto dopo 9 mesi in novembre, come accade con la gestazione dei bambini. La piantagione e la raccolta dei cavoli erano affidati alle donne che venivano chiamate levatrici, proprio come quelle che aiutavano la futura mamma durante il parto, perché le contadine avevano il compito di recidere il “cordone ombelicale” che legava il cavolo alla terra; da qui la leggenda che i bambini si trovano sotto ai cavoli.
- La leggenda dei cavoli ostili alla vite
Il Dio, irritato, legò Licurgo ad un ceppo e il principe cominciò a piangere; dalle sue lacrime nacquero i cavoli che da quel giorno furono ostili alla vite.
La credenza popolare voleva quindi che il cavolo, piantato appresso ad un piede della vigna, vi si discostasse crescendo meraviglioso nella direzione opposta.
La sua crescita verso l’alto fu anche ispiratrice di molti racconti popolari in India e nei Paesi Arabi che vedevano il cavolo come una scala simbolica capace di condurre gli eroi verso il Paradiso.
http://www.mondodelgusto.it/2010/12/06/mito-del-cavolo-che-odia-vite-cosa-vero/
martedì 7 ottobre 2014
3. I proverbi intorno alle cose
Cavolo
Chi ha del pepe, ne mette anche sul cavolo.
Cavolo riscaldato, prete spretato, serva ritornata, fan la vita avvelenata.
Cavoli riscaldati son mezzo rovinati.
Salvare capra e cavoli.
[Cercare di salvare tutto il possibile.
Deriva dal noto indovinello in cui un contadino deve traghettare da una riva a un'altra un lupo, una capra e un cavolo. Ma sulla barca può portare solo una cosa alla volta e non può lasciare sulla stessa riva, insieme, la capra e il cavolo, o il lupo e la capra.]
C'entra come i cavoli a merenda.
A undi pari ca u meli spandi, appena, appena u cavulu cundi.
Dove sembra che il miele spande, a mala pena si condisce il cavolo.
Calabria
Cotto 'l cavolo, spento 'r fòo.
[Rassegnati, quando oramai è troppo tardi, quando non c'è più niente da fare]
Toscana
Cavol riscaldato e garzon ritornato, non fu mai buono.
Toscana
Chi pon cavolo d'aprile, tutto l'anno se ne ride.
Toscana
I coi rescaudà a sùn mai bùn.
I cavoli riscaldati non hanno più sapore.
Piemonte
Matterello
Ù s'è mess e' sciadur su per e' flon dla veta.
Chi ha del pepe, ne mette anche sul cavolo.
Cavolo riscaldato, prete spretato, serva ritornata, fan la vita avvelenata.
Cavoli riscaldati son mezzo rovinati.
Salvare capra e cavoli.
[Cercare di salvare tutto il possibile.
Deriva dal noto indovinello in cui un contadino deve traghettare da una riva a un'altra un lupo, una capra e un cavolo. Ma sulla barca può portare solo una cosa alla volta e non può lasciare sulla stessa riva, insieme, la capra e il cavolo, o il lupo e la capra.]
C'entra come i cavoli a merenda.
A undi pari ca u meli spandi, appena, appena u cavulu cundi.
Dove sembra che il miele spande, a mala pena si condisce il cavolo.
Calabria
Cotto 'l cavolo, spento 'r fòo.
[Rassegnati, quando oramai è troppo tardi, quando non c'è più niente da fare]
Toscana
Cavol riscaldato e garzon ritornato, non fu mai buono.
Toscana
Chi pon cavolo d'aprile, tutto l'anno se ne ride.
Toscana
I coi rescaudà a sùn mai bùn.
I cavoli riscaldati non hanno più sapore.
Piemonte
Matterello
Ù s'è mess e' sciadur su per e' flon dla veta.
Si è messo il matterello su per il filone della vita.
Emilia Romagna
Viri chi ti li rùgnu cu' sagnatùri!
Attento che ti picchio col mattarello!
[minaccia]
Trapani
Emilia Romagna
Viri chi ti li rùgnu cu' sagnatùri!
Attento che ti picchio col mattarello!
[minaccia]
Trapani
lunedì 6 ottobre 2014
1-2. I nomi della "cosa da mangiare" e della "cosa per mangiare"
Il cavolo (Brassica oleracea) è una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicacee.
Le diverse varietà di cavoli hanno numerosi impieghi in cucina. Sono molto usati nella cucina italiana, e anche in quella europea, sia crudi sia cotti. Per ciascuna varietà esistono ricette e utilizzi particolari.
http://it.wikipedia.org/wiki/Brassica_oleracea
Voce di origine merid.: lat. tardo caulus, dal gr. καυλός «fusto, stelo, cavolo»,
da cui pure il lat. caulis.
Inglese
chou
Francese
col; repollo
Spagnolo
repolho
Portoghese
Kohlkopf; Kohl
Tedesco
卷心菜 (juǎn xīn cài)
Cinese
キャベツ
Giapponese
λάχανο
Greco
الملفوف
Arabo
капу́ста
Russo
caule
Puglia
caulu, cavulu
Sicilia
cavulu
Calabria
còl; cäul; cöru
Emilia Romagna
cou; couru
Liguria
tsou
Valle d'Aosta
Il matterello (in alcune zone detto mattarello) è un attrezzo utilizzato in cucina per distendere ed assottigliare gli impasti solidi in genere. La versione più tradizionale è costituita da un semplice cilindro in legno di 5-8 cm di diametro e lungo 50-70 cm. Esistono matterelli in marmo, acciaio, alluminio o materiale plastico antiaderente.
La parola è un diminutivo di mattero, che in passato era un'arma celtica, simile ad una picca o ad un giavellotto.
Voce di derivazione latina: mataris, nel significato di giavellotto.
Inglese
rouleau à pâtisserie
Francese
rodillo de amasar; palo de amasar; uslero
Spagnolo
rolo de pastel
Portoghese
Teigrolle
Tedesco
擀面杖 (gǎn miàn zhàng)
Cinese
麺棒
Giapponese
πλάστης
Greco
شوبك
Arabo
скалка
Russo
Dialetti italiani
laganare, lahanare
Molise
laganaturo
Campania
mattarìedde; ndrùeccele; laghenatéure; lanjature
Puglia
rasagnòl
Marche
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