martedì 28 ottobre 2014

12. Esperienze estetiche con le cose

ricettario di bellezza_

Il cavolo ha delle proprietà benefiche non solo sottoforma di succo per la pelle. Mangiato con frequenza ha effetti benefici su tutto l’organismo. È ricco di vitamine, in particolar modo la vitamina C, le vitamine B1, B2 e B9 (l’acido folico utile per la salute del bambino in gravidanza), le vitamine PP, K e U. È inoltre molto ricco di sali minerali e di clorofilla utile nella produzione di emoglobina.


 
maschera purificante (utile per pelli grassi e acneiche)_

2 cucchiai di argilla ventilata
1 cucchiaio di centrifugato fresco di cavolo, oppure del liquido dei crauti
½ cucchiaino d’olio
Mescolare accuratamente gli ingredienti, applicare sul viso lasciando libera la zona intorno agli occhi. Rimanere in posizione rilassata per almeno venti minuti, sciacquare con abbondante acqua tiepida e applicare una crema idratante.



lozione rinfrescante per pelle grassa o atonica_

1 mazzetto di ravanelli
Acqua quanto basta
Lavate e mondate i ravanelli e le foglie sane. Frullate con poca acqua: quanto basta per ottenere un liquido leggermente denso. Stendete con le mani sulla pelle del viso, lasciate agire per pochi minuti, sciacquate con acqua fresca ed applicate una crema idratante.


peeling con mais e cavolo_

2 cucchiai di farina di mais
1-2 cucchiai di succo di crauti (il liquido di governo oppure crauti centrifugati)

Mescolate e applicate con le mani o con una spugnetta sul viso e sulle parti del corpo dove la pelle tende ad essere più spessa e ruvida: gomiti, ginocchia, talloni. Massaggiate: con delicatezza il viso, più energicamente le altre parti. Sciacquate e, occorrendo, ripetete.


lentiggini_

Usate il succo di crauti regolarmente, al posto del tonico, cioè dopo aver deterso il viso e prima di applicare una crema.




per cuoio capelluto_

Per riequilibrare il cuoio capelluto, sia grasso che con forfora o pruriginoso, il succo di crauti fa ottimi servizi. Usate il liquido oppure preparate un centrifugato di crauti. Frizionate accuratamente tutto il cuoio capelluto con il liquido, prima di procedere allo shampoo.

domenica 26 ottobre 2014

11. Toccare le cose, odorare le cose, mangiare le cose

Cavolo

Il cavolo è solitamente di colore verde, che varia per gradazione a seconda degli elementi appartenenti a questa famiglia; fa eccezione quello rosso, che porta questa colorazione.
Al tatto si presenta ruvido con delle zone più lisce.
Il suo sapore varia in seguito alla cottura. Il cavolo crudo è più croccante mentre, dopo la cottura, perde la sua croccantezza, assumendo un gusto molto più incisivo.
Anche il suo odore subisce dei cambiamenti dopo la cottura in quanto quello crudo non ha un odore particolarmente forte e quello cotto ha un odore che a volte può risultare sgradevole.


Matterello

L'immaginario comune del matterello lo ricollega ad un utensile di legno, solitamente legno chiaro, di forma cilindrica, rastremato ai lati per una buona presa.
Al tatto si presenta liscio poichè questa sua caratteristica gli permette di scivolare facilmente per la lavorazione della pasta.
Si presenta inodore.

giovedì 23 ottobre 2014

 Classe: Dicotyledonae
Ordine: Rhoedales
Famiglia: Cruciferae - Brassicaceae
Tribù: Brassiceae
Specie: Brassica oleracea L.
 

Copertine

                                   Micky Maus #515                                          Fix Foxi #445
 

                                                         Cabbages and Kings- O. Henry

8-9-10. Illustrare la presenza della "cosa da mangiare" sulle immagini di copertina

Arte
 
 
 
Oil on canvas. San Diego Museum of Art
 
 
Cabbage, Potatoes, Carrot, Shallot, Parsley- Jonathan Koch - 2011
     Oil on Panel. Private Collection
 
 

 
 
Fotografia
 
 
Cabbage Still Life - Rachel Slepekis
 

domenica 19 ottobre 2014

7: Le cose e la geografia: ricette popolari


Questa focaccia sfiziosa è fatta con un impasto di farina e acqua, arricchito con burro e olio, ingredienti che lo rendono particolarmente morbido, che ben si adatta per essere usato come base per focacce farcite.
Una pietanza rustica e ricca di sapore a cui non riuscirete a resistere!





Gli involtini di cavolo alla zucca sono un contorno di verdure formato da un morbido involucro di foglie di cavolo verza che racchiudono un goloso ripieno di polpa di zucca e dadini di speck.
Gli involtini di cavolo alla zucca sono una pietanza di stagione nutriente e molto invitante da realizzare in poco tempo per accompagnare i vostri secondi o come antipasto sfizioso!





L'insalata di cavolo e carote (coleslaw) è un contorno di origine irlandese, molto diffuso in tutti i paesi anglosassoni.
Il coleslaw viene solitamente preparato con cavolo cappuccio (a volte anche con cavolo rosso), carote e cipollotto (o scalogno) e poi condito con una gustosa salsina di yogurt magro, senape, maionese ed erba cipollina.
L'insalata di cavolo e carote è un contorno vegetariano saporito e facile da preparare, ideale per accompagnare i vostri secondi piatti di carne o di pesce.



Il cavolo ripieno è un secondo piatto particolarmente sostanzioso e molto saporito. La separazione delle foglie del cavolo rende la sua preparazione un pò complicata.
Il cavolo ripieno è un piatto dal sapore molto spiccato, per cui più adatto agli adulti che ai bambini.


 
 
 
Piccole delizie con una base croccante su cui si adagia il gusto spiccato del cavolo nero e dadini di speck saltati in padella.
Offrite le sfoglie con cavolo nero e speck come finger food accompagnate da un buon vino rosso corposo!

venerdì 17 ottobre 2014

6: Le cose e la geografia: le cose da mangiare e i loro luoghi di origine e di coltivazione

Provenienza

Anche se cavolo ha una lunga storia, è difficile rintracciare le sue origini precise a causa delle molte varietà di verdure a foglia verde classificate come "brassiche".
L'antenato selvatico del cavolo, la Brassica oleracea, fu originariamente trovato in Gran Bretagna e in Europa continentale.
Brassiche non ben identificate sono state ritrovate in documenti provenienti dalla Mesopotamia.
Si ritiene che gli antichi egizi non coltivavano cavoli, poiché esso non era nativo della valle del Nilo, anche se la parola "shaw't" ritrovata nel Papiro Harris del tempo di Ramesse III, è stata interpretata come "cavolo".  Gli egizi, sotto il regno di Tolomeo, conobbero la coltivazione del cavolo che era familiare agli antecedenti macedoni di Tolomeo.
I romani mangiavano cavoli e rape tra una vasta varietà di altri legumi e verdure.



Produzione del cavolo
Dati forniti da DeAgostini
 

http://www.deagostinigeografia.it/wing/confmondo/confronti.jsp?t=confmondo&goal=100251&title=Cavoli-produzione&section=3&year=2013&iso=ALB&lang=it


Curiosità

L'isola dei Cavoli

L'isola dei Cavoli è una piccola isola che si trova nel mar Tirreno a meno di un chilometro a sud-est di capo Carbonara nella Sardegna meridionale. Dipende amministrativamente dal Comune di Villasimius (CA).
L'origine del nome ha due versioni correnti: secondo la più antica il suo nome, che in sardo è isula de is càvurus che significa "isola dei granchi", è semplicemente un grossolano travisamento, un errore di traduzione da parte dei cartografi italiani. La versione più moderna è che il nome derivi dall'abbondante presenza sull'isola di numerose piante di cavolo selvatico o cavolo di Sardegna (Brassica insularis).

5: Le cose e la musica: dal classico al rap

Canzoni che contengono la parola cabbage (cavolo)
[...]
Go Jack-rabbit get the cabbage patch
Farmer left the back porch door on the latch
Heard you coming and he got his gun
You better go Jack-rabbit better start to run

[...]

http://www.metrolyrics.com/jack-rabbit-lyrics-elton-john.html


  • Thish Hinojosa_Barnyard Dance
[...]
There were peas and greens
cabbage and beans
it was the biggest sight you ever did see
When old man cucumber
struck up that number
[...]
http://testicanzoni.mtv.it/testi-Tish-Hinojosa_18497/testo-Barnyard-Dance-Baile-Vegetal-1882394

[...]
C-c-cucumber
C-c-cabbage C-c-cauliflower
Men on Mars
April showers
Oh oh, oh oh
[...]
http://www.metrolyrics.com/thorn-of-crowns-lyrics-echo-the-bunnymen.html


Canzoni che contengono la parola rolling pin (matterello)
Well, rolling pin a-rolling
Rolling, rolling, rolling
Although it makes me holler, you know
I'm gonna run back home to my baby
Home to my baby
[...]

http://www.metrolyrics.com/rolling-pin-lyrics-big-sugar.html


[...]
I took the tube back out of town
Back to the Rollin' Pin
I felt a little like a dying clown
With a streak of Rin Tin Tin
  • Tori Amos - Giant's Rolling Pin
[... ]
I'm off to find the giant's rolling pin
Legend says it does exist
If you don't stop looking for it
I'm off to find the giant's rolling pin
Legend says it will bake for the world
(Oh it will yes it really will)
[...]
 
 
 
[...]
Then she thrashed him black, she thrashed him blue
With a frying pan and a colander, too
With a rolling pin just a stroke or two
A battered and bleeding husband
[...]
 


[...]
What if I fall further than you?
What if you dream of somebody new?
What if I never let you win
And chase you with a rolling pin?
Well, what if I do?

[...]

http://www.metrolyrics.com/giving-up-lyrics-ingrid-michaelson.html


mercoledì 8 ottobre 2014

Il matterello nella storia

Elogio del matterello

Già noto agli Etruschi, come testimoniano gli affreschi della tomba “Dei rilievi” di Cerveteri, presso i Latini divenne celebre con il termine di fistula. Nella Roma imperiale veniva abilmente maneggiato per stendere la sfoglia o per creare la pasta con la quale avvolgere le carni e le farce da infornare.
La parola matterello sembra si affermò nel XIII sec. come derivazione di “mattero”, cioè randello, a chiaro riferimento della sua forma.
Se in epoca medievale era utilizzato dai cuochi dei monasteri e delle case nobili, nel Rinascimento fece il suo ingresso nelle cucine popolari. Nei secoli il mattarello è stato il protagonista di immagini voluttuose, caste, marziali od oniriche.
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/gastrosofia/Elogio-del-mattarello-.html




‘A CUCINA. Viaggio dentro il dialetto napoletano.

Il termine greco làganon e il termine latino laganum si usavano per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. Si narra infatti che già Cicerone, l'antico filosofo romano, andasse in giro parlando di làgana, termine latino dal quale deriverebbe l'attuale nostrana lasagna.
I napoletani indicavano il tagliere con il termine di laganaturo.
Con il termine laganaturo si indicò un tempo alternativamente sia il tagliere, che il bastone cilindrico con cui si spianava la pasta per cavarne le lagane; tale bastone è quello che dovrebbe correttamente dirsi matterello (diminutivo di màttero che è da congiungersi al latino matéola= mazza, bastone), ma che qualcuno si ostina a dir, impropriamente, mattarello. Il loro nome coincise per un periodo poiché sia il tagliere che il matterello erano due strumenti utili alla produzione delle lagane.
http://www.dialettando.com/articoli/detail_new.lasso?id=9305

4. I miti delle cose


  • Il cavolo nella storia
Conosciuto fin dall'antichità, il cavolo (brassica oleracea) era considerato sacro dai Greci;
Greci ed Egizi lo usavano come rimedio efficacissimo contro le ubriacature, credendo che dopo aver mangiato del cavolo crudo fosse possibile bere vino a volontà senza conseguenze. Tale credenza fu mantenuta nei secoli, tant’è vero che i Romani invece utilizzavano questo tipo di verdura fresca per curare le più svariate malattie, mangiandolo crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool; infatti, nelle illustrazioni coniate durante l’Impero Romano l’immagine del cavolo era accompagnata dalla scritta “ne gravet ebrietas”, “affinché non sia troppo fastidiosa l’ebbrezza”.
Plinio era giunto a definirlo pianta miracolosa, perché mangiandone i Romani amanti del vino, evitavano di ricorrere ai medici.
Con la scoperta dell'America iniziò l'epoca dei viaggi navali su lunghe distanze.
Navigando per lunghi periodi senza toccare terra, non avendo a disposizione cibi freschi, si mostrarono subito utili, per contrastare le carenze di vitamina C, gli agrumi e soprattutto i cavoli, reperibili con facilità anche nei paesi nordici. La grossa scorta a bordo di cavoli freschi permetteva così di poter fare viaggi di molte settimane senza toccare terra.
Nel 1500 la pianta di cavolo veniva utilizzato come lassativo, mentre durante il 1600 il brodo di cavolo era raccomandato in tutte le affezioni polmonari.
http://www.zipmec.com/cavoli-storia-produzione-commercio-guide-verdura.html#cavolo


  • Il cavolo e l'uomo
Nell'immaginario dei contadini, l'ortaggio  ha una valenza simbolica particolare. Le  foglie centrali del cavolo cappuccio (come del resto la rosa) vengono assimilate al sesso femminile, mentre il fusto, il caulis latino (da cui "cavolo" in italiano) rappresenta il membro virile; è questo, in fondo,  lo stesso meccanismo che spiega gli eufemistici modi di dire popolari italiani  (non capisci un cavolo, non c'entra un cavolo, lo scherzo del cavolo, testa di cavolo ecc.).
http://www.archeofood.com/il_cavolo_e_la_cicogna.htm


  • Il bambini nascono dai cavoli?
http://12alle12.it/perche-si-dice-che-bambini-nascono-sotto-cavoli-23114
Una tra le storie più celebri che vengono (o forse sarebbe meglio dire venivano) raccontate ai bambini che chiedono come sono nati, è quella dei cavoli, e più precisamente dei piccoli che nascono proprio sotto le foglie di questi ortaggi. 
Simbolo di vita e di fecondità, il cavolo veniva seminato in marzo e raccolto dopo 9 mesi in novembre, come accade con la gestazione dei bambini. La piantagione e la raccolta dei cavoli erano affidati alle donne che venivano chiamate levatrici, proprio come quelle che aiutavano la futura mamma durante il parto, perché le contadine avevano il compito di recidere il “cordone ombelicale” che legava il cavolo alla terra; da qui la leggenda che i bambini si trovano sotto ai cavoli.

  • La leggenda dei cavoli ostili alla vite
Una leggenda greca narra che un giorno Licurgo, il principe di Tracia, distrusse le vigne del suo podere, offendendo Dioniso al quale erano sacre.
Il Dio, irritato, legò Licurgo ad un ceppo e il principe cominciò a piangere; dalle sue lacrime nacquero i cavoli che da quel giorno furono ostili alla vite.
La credenza popolare voleva quindi che il cavolo, piantato appresso ad un piede della vigna, vi si discostasse crescendo meraviglioso nella direzione opposta.
La sua crescita verso l’alto fu anche ispiratrice di molti racconti popolari in India e nei Paesi Arabi che vedevano il cavolo come una scala simbolica capace di condurre gli eroi verso il Paradiso.
http://www.mondodelgusto.it/2010/12/06/mito-del-cavolo-che-odia-vite-cosa-vero/

martedì 7 ottobre 2014

3. I proverbi intorno alle cose

Cavolo

Chi ha del pepe, ne mette anche sul cavolo.


Cavolo riscaldato, prete spretato, serva ritornata, fan la vita avvelenata.


Cavoli riscaldati son mezzo rovinati.

Salvare capra e cavoli.
[Cercare di salvare tutto il possibile.
Deriva dal noto indovinello in cui un contadino deve traghettare da una riva a un'altra un lupo, una capra e un cavolo. Ma sulla barca può portare solo una cosa alla volta e non può lasciare sulla stessa riva, insieme, la capra e il cavolo, o il lupo e la capra.]


C'entra come i cavoli a merenda.


A undi pari ca u meli spandi, appena, appena u cavulu cundi.
Dove sembra che il miele spande, a mala pena si condisce il cavolo.
Calabria


Cotto 'l cavolo, spento 'r fòo.
[Rassegnati, quando oramai è troppo tardi, quando non c'è più niente da fare]
Toscana


Cavol riscaldato e garzon ritornato, non fu mai buono.
Toscana


Chi pon cavolo d'aprile, tutto l'anno se ne ride.
Toscana


I coi rescaudà a sùn mai bùn.
I cavoli riscaldati non hanno più sapore.
Piemonte



Matterello

Ù s'è mess e' sciadur su per e' flon dla veta.
Si è messo il matterello su per il filone della vita.
Emilia Romagna

Viri chi ti li rùgnu cu' sagnatùri!
Attento che ti picchio col mattarello!
[minaccia]
Trapani
 

lunedì 6 ottobre 2014

1-2. I nomi della "cosa da mangiare" e della "cosa per mangiare"

 
Il cavolo (Brassica oleracea) è una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicacee. 
Le diverse varietà di cavoli hanno numerosi impieghi in cucina. Sono molto usati nella cucina italiana, e anche in quella europea, sia crudi sia cotti. Per ciascuna varietà esistono ricette e utilizzi particolari.
http://it.wikipedia.org/wiki/Brassica_oleracea



Voce di origine merid.: lat. tardo caulus, dal gr. καυλός «fusto, stelo, cavolo»,
da cui pure il lat. caulis.
 
cabbage
Inglese

chou
Francese

col; repollo
Spagnolo

repolho
Portoghese

Kohlkopf; Kohl
Tedesco

卷心菜 (juǎn xīn cài)
Cinese

キャベツ
Giapponese

λάχανο
Greco

الملفوف
Arabo

капу́ста
Russo
Dialetti italiani

caule
Puglia

caulu, cavulu
Sicilia

cavulu
Calabria

còl; cäul; cöru
Emilia Romagna

cou; couru
Liguria

tsou
Valle d'Aosta




 
Il matterello (in alcune zone detto mattarello) è un attrezzo utilizzato in cucina per distendere ed assottigliare gli impasti solidi in genere. La versione più tradizionale è costituita da un semplice cilindro in legno di 5-8 cm di diametro e lungo 50-70 cm. Esistono matterelli in marmo, acciaio, alluminio o materiale plastico antiaderente.
La parola è un diminutivo di mattero, che in passato era un'arma celtica, simile ad una picca o ad un giavellotto.

Voce di derivazione latina: mataris, nel significato di giavellotto.
 
 
rolling pin
Inglese

rouleau à pâtisserie
Francese

rodillo de amasar; palo de amasar; uslero
Spagnolo

rolo de pastel
Portoghese

Teigrolle
Tedesco

 擀面杖  (gǎn miàn zhàng)
Cinese

麺棒
Giapponese

πλάστης
Greco

شوبك
Arabo

скалка
Russo



Dialetti italiani

laganare, lahanare
Molise

laganaturo
Campania

mattarìedde; ndrùeccele; laghenatéure; lanjature
Puglia

rasagnòl
Marche