mercoledì 8 ottobre 2014

4. I miti delle cose


  • Il cavolo nella storia
Conosciuto fin dall'antichità, il cavolo (brassica oleracea) era considerato sacro dai Greci;
Greci ed Egizi lo usavano come rimedio efficacissimo contro le ubriacature, credendo che dopo aver mangiato del cavolo crudo fosse possibile bere vino a volontà senza conseguenze. Tale credenza fu mantenuta nei secoli, tant’è vero che i Romani invece utilizzavano questo tipo di verdura fresca per curare le più svariate malattie, mangiandolo crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool; infatti, nelle illustrazioni coniate durante l’Impero Romano l’immagine del cavolo era accompagnata dalla scritta “ne gravet ebrietas”, “affinché non sia troppo fastidiosa l’ebbrezza”.
Plinio era giunto a definirlo pianta miracolosa, perché mangiandone i Romani amanti del vino, evitavano di ricorrere ai medici.
Con la scoperta dell'America iniziò l'epoca dei viaggi navali su lunghe distanze.
Navigando per lunghi periodi senza toccare terra, non avendo a disposizione cibi freschi, si mostrarono subito utili, per contrastare le carenze di vitamina C, gli agrumi e soprattutto i cavoli, reperibili con facilità anche nei paesi nordici. La grossa scorta a bordo di cavoli freschi permetteva così di poter fare viaggi di molte settimane senza toccare terra.
Nel 1500 la pianta di cavolo veniva utilizzato come lassativo, mentre durante il 1600 il brodo di cavolo era raccomandato in tutte le affezioni polmonari.
http://www.zipmec.com/cavoli-storia-produzione-commercio-guide-verdura.html#cavolo


  • Il cavolo e l'uomo
Nell'immaginario dei contadini, l'ortaggio  ha una valenza simbolica particolare. Le  foglie centrali del cavolo cappuccio (come del resto la rosa) vengono assimilate al sesso femminile, mentre il fusto, il caulis latino (da cui "cavolo" in italiano) rappresenta il membro virile; è questo, in fondo,  lo stesso meccanismo che spiega gli eufemistici modi di dire popolari italiani  (non capisci un cavolo, non c'entra un cavolo, lo scherzo del cavolo, testa di cavolo ecc.).
http://www.archeofood.com/il_cavolo_e_la_cicogna.htm


  • Il bambini nascono dai cavoli?
http://12alle12.it/perche-si-dice-che-bambini-nascono-sotto-cavoli-23114
Una tra le storie più celebri che vengono (o forse sarebbe meglio dire venivano) raccontate ai bambini che chiedono come sono nati, è quella dei cavoli, e più precisamente dei piccoli che nascono proprio sotto le foglie di questi ortaggi. 
Simbolo di vita e di fecondità, il cavolo veniva seminato in marzo e raccolto dopo 9 mesi in novembre, come accade con la gestazione dei bambini. La piantagione e la raccolta dei cavoli erano affidati alle donne che venivano chiamate levatrici, proprio come quelle che aiutavano la futura mamma durante il parto, perché le contadine avevano il compito di recidere il “cordone ombelicale” che legava il cavolo alla terra; da qui la leggenda che i bambini si trovano sotto ai cavoli.

  • La leggenda dei cavoli ostili alla vite
Una leggenda greca narra che un giorno Licurgo, il principe di Tracia, distrusse le vigne del suo podere, offendendo Dioniso al quale erano sacre.
Il Dio, irritato, legò Licurgo ad un ceppo e il principe cominciò a piangere; dalle sue lacrime nacquero i cavoli che da quel giorno furono ostili alla vite.
La credenza popolare voleva quindi che il cavolo, piantato appresso ad un piede della vigna, vi si discostasse crescendo meraviglioso nella direzione opposta.
La sua crescita verso l’alto fu anche ispiratrice di molti racconti popolari in India e nei Paesi Arabi che vedevano il cavolo come una scala simbolica capace di condurre gli eroi verso il Paradiso.
http://www.mondodelgusto.it/2010/12/06/mito-del-cavolo-che-odia-vite-cosa-vero/

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